Sono stanco, stremato, annoiato di dover ripetere da cinque anni sempre la stessa cosa!
A dover dare sempre l’identica indicazione tecnica a chi amministra la città.
Questa storia della viabilità in centro storico è diventata una barzelletta, una pantomima, o forse solo una cortina fumogena per nascondere i veri problemi della città.
Siamo ancora nel periodo della “luna di miele” per poter “tirare le orecchie” al Sindaco e alla sua giunta, o meglio riconosco che gli stessi si sono insediati solo da circa 40 giorni; ma vorrei ricordare al Sindaco che è stato eletto dai nisseni, e ,mi auguro, in forza al suo programma elettorale, e che in campagna elettorale ci furono da parte sua dichiarazioni chiare sul da farsi in merito alla mobilità in centro storico. Oggi che si fa, si rimette tutto in discussione??? Si riconvocano tavoli e riunioni?
Gia’che nel 2016, prima di discutere il regolamento sui parcheggi in centro storico, con lo stesso Roberto Gambino,allora “solo” tecnico del Comune avemmo modo di parlare e confrontarci sulla assoluta necessità di aggiornare il Piano Generale del Traffico, il Piano Unico della Mobilità ( da un po’ diventato Sostenibile) e del Piano Urbano del Traffico, dispositivi essenziali per tutte le decisioni riguardanti viabilità, trasporti, infrastrutture e segnaletica.
Ciò che il sottoscritto afferma è facilmente riscontrabile nelle ordinanze sindacali o dirigenziali, nei regolamenti e nelle delibere, quando viene ovviamente citata la Deliberazione del Consiglio Comunale n.47 del 12/07/2000, ove fu approvato il Piano Urbano del Traffico ed in particolare, il Piano Generale del Traffico Urbano che disciplina e regolamenta la circolazione stradale;
Caspita una deliberazione del 2000, nel frattempo è cambiato il mondo intero!!!
Non si capisce o non si vuol capire che non esistono tavoli tecnici e referendum popolari che tengono, ma solo norme, regolamenti, e codici e a questi, se si è capaci, bisogna calare la realtà quotidiana. Fin quando non si vorrà o non si saprà risolvere il problema partendo dai “fondamentali”, si darà sempre il fianco a infinite e sterili discussioni, e si strumentalizzerà ogni mera decisione.
È il tempo degli attributi di chi “governa” e della risolutezza amministrativa. Un Sindaco appena eletto ha tutto il vento in poppa e a suo favore per realizzare gli impegni assunti davanti migliaia di elettori, ergo, si traducano subito in fatti i programmi, altrimenti le parole avranno un retrogusto propagandistico da campagna elettorale e nulla più.
Il ruolo della politica, pensandoci, è semplice se è chiaro e cristallino, se per convenienza viene edulcorato o peggio frainteso da una asettica partecipazione, allora inevitabilmente si percorrono strade già battute e si ricalcano le orme di chi già ha mortificato una città, un’identità, un popolo.