Niente più trenini verso Riesi o piste ciclabili da Caltanissetta a Enna. “Quelli del cambiamento” per lo sviluppo della nostra città adesso puntano dritto alla “Via dei Frati” al “Turismo Esperienziale” e alla “Rigenerazione” attraverso la “Dieta Mediterranea”.
Cari nisseni volevate il cambiamento? Eccolo servito già ora attraverso il nuovo bilancio di previsione 2020. Incassati oltre sei milioni di euro dallo Stato, dalla Regione e da donazioni ricevute da sensibili cittadini, il Sindaco, nuovo vicerè di Caltanissetta, può contare sui soldatini sempre in piedi del Movimento Cinque Stelle in servizio effettivo in Consiglio Comunale. Gli consentono tutto: incremento del fondo di riserva a sua totale disponibilità, fondi per sussidi di varia natura nel credo dell’assistenzialismo diffuso di marca grillina e pure qualche capriccio di carattere enogastronomico a sfondo ambientale-territoriale (che non guasta mai e da un tono).
Il cambiamento c’è stato. Eccome. In peggio. Si sta passando dai disastri partecipativi di Ruvolo e compagni a quelli con i crismi prodromici del disastro timbrati Cinquestelle.
Ma quando i nisseni impareranno che per gestire una città serve gente capace, coraggiosa, lungimirante e competente? Ma cosa speravano di ottenere dando fiducia ad una manica di incompetenti senza arte e ne parte politica affidando loro la guida della città?
Tutti bravi ragazzi, persone perbene, a volte anche teneri, ma pervicacemente attaccati alle direttive grilline che sul piano politico li rendono perfino avidi e cattivi.
Nessun emendamento dell’opposizione ha di fatto avuto stanza e considerazione durante l’approvazione del bilancio nel tour de force di giovedì scorso in video conferenza. Chiusura totale su ogni proposta dell’opposizione tesa a dare respiro ai commercianti, agli artigiani, alle partite IVA, al parco progetti che potrebbe attirare i fondamentali finanziamenti strutturali ormai irrinunciabili.
E quando il capogruppo di Caltanissetta Protagonista Toti Petrantoni, ha chiesto almeno di poter anticipare la trattazione dei nostri emendamenti (visto che sarebbero stati sicuramente bocciati considerando la schiacciante maggioranza grillina in Consiglio) a quel punto, con disarmante cinismo, la richiesta è stata bocciata. Senza discussioni. Si fa così e basta. Viva la democrazia!
Nella relazione infinitamente debole, sterile, inconcludente e per certi versi comica a corredo del bilancio presentata dalla Giunta non è emerso nessun dato numerico; soltanto un manifesto di buone intenzioni senza spiegare come e quando e con quali mezzi avrebbero potute essere realizzate. Nulla di nulla. Una pena assoluta in cui è emerso solo il potere forte del Sindaco e dei dirigenti comunali che hanno rivendicato senza margine di manovra politica, né nella qualità e nemmeno nella quantità, il loro ruolo imperiale sui servizi essenziali.
Centro Storico? Nuovi Concorsi? Progetti di opere pubbliche? Aiuti ai commercianti e agli artigiani? Scuola? Sport? Eventi? Rilancio economico? Calma ragazzi, non disturbare il guidatore, in campo politico chiedere non è cortesia. In questo caso è disturbo. Speriamo di non aver disturbato nemmeno quando abbiamo chiesto come mai non sia stata messa in mora la società che gestisce i rifiuti visto che non si è raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata del 65%. Candidamente l’assessore alle finanze ha ammesso che siamo fermi al 43%. Ma come, abbiamo esteso il servizio porta a porta a tutta la città, e sei nisseni su dieci non differenziano?
Nisseni, allora non siete confusionari soltanto nella cabina elettorale; siete maldestri anche nel capire cosa sia la plastica e cosa sia l’indifferenziato. Per l’umido ci penserà sempre e comunque questa Amministrazione che ha annunciato la costruzione di un impianto di compostaggio su un terreno sequestrato alla mafia. Come se non bastasse la “distrazione” di carattere ambientale che il nostro Sindaco e tutta la sua pattuglia hanno avuto già in campagna elettorale sul costruendo impianto di smaltimento rifiuti organici di C.da Grottarossa.
Ma è davvero così breve il passaggio dal Muos, in cui qualcuno i questi baldi giovani era pronto a suicidarsi, al compost in cui invece gli stessi immaginano occasioni di sviluppo?
E con fare candido e sorriso di circostanza alla fine ci chiedono pure di collaborare.